sabato 11 agosto 2007

Il fallimento del bipolarismo e il mare, ovvero il progetto del centro

Se qualcuno mi avesse detto solo tre anni fa che sarei stato qualche giorno in barca in vacanza, con un computer, alternando un giro delle isole con gli amici, con il lavoro e lo svago internettiano, lo avrei preso per un pazzo. Ospite sulla barca di amici penso a quando la barca per me era quella con i remi o il semplice gozzo. E mi torna in mente, di quei tempi, il mio arrivo a Roma. Quando, invitato a colazione, mi stupivo che mi dessero come orario le 13. Per me la colazione era quella con il latte. Insomma la colazione era la colazione e non il pranzo. Io lo so che pochi mi crederanno, ma vi assicuro che non è che io sia cambiato poi molto. Sono rimasto quel ragazzo li. E mi viene da sorridere nel ritrovarmi a pigiare su questi tasti mentre intorno c'è chi fa il bagno, chi si tuffa, chi si prepara per la sera. E chi mi prende in giro per questo nuovo hobby del blog. Lasciata Ponza, che meriterebbe attenzioni maggiori e aiuti, e Ischia che mi ha ritemprato, riapro il blog.Un arretrato di commenti da far paura.
Ne approfitto comunque anche per rispondere, come avevo promesso a qualche commentatore, alle domande sul perchè della esigenza di un centro. E perchè io creda così tanto alla necessità di costituire una forte area moderata che si ponga al centro della vita italiana. Il fallimento del bipolarismo è sotto gli occhi di tutti. Ci si alterna al governo (l'alternanza è sacrosanta tuttavia) passando il tempo a riformare le leggi fatte dal governo precedente, come nel caso attuale, e non per il gusto sadico di farlo, bensì perchè chi precede delibera pensando alla propria parte politica e basta. Altro che costi della politica. Questo è un vero costo alto della politica. L'immobilismo sostanziale nelle regole che dovebbero essere di tutta la società, di tutto un paese. Giustizia, Scuola, Lavoro, Editoria, Conti pubblici,Rai: abbiamo passato il tempo a riportare sul binario di un minimo di democraticità e di regole condivise un paese. E non è un costo alto questo? E quando cambi ogni tre o cinque anni gli schemi ai cittadini, a partire dagli esami di maturità o di riparazione per finire a tutte le altre questioni, non rechi un danno?
Alternarsi alla guida non vuol dire questo, non deve voler dire questo. Il bipolarismo ti ci conduce per forza di cose e spinge noi a fare i conti con i Caruso e il centrodestra con i Gentilini.
Riforma elettorale a parte, che naturalmente può più o meno agevolare il mio progetto, credo che sia giunta l'ora per una forte iniziativa di centro. Un centro autorevole, equilibrato, che scriva un progetto di governo del paese che possa essere accettato da tutti o condiviso in parte. Tornerò su questo argomento e vi chiedo di dirmi fin d'ora che cosa ne pensate.
Proviamo a farlo insieme, magari per temi. Mi aspetto idee, contributi, o anche indicazioni di massima. Non faccio io il progetto di centro a tavolino, facciamolo tutti insieme a partire da questo spazio!

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