martedì 8 aprile 2008

CARO ROMANO NON SONO STATO IO A TRADIRTI

Ho letto con molta attenzione, questa mattina, le analisi del Presidente Romano Prodi sul quotidiano La Stampa e per questa ragione ho deciso di rispondere.
Caro Romano, non sono io ad averti tradito, ma chi ha lavorato per mandarti a casa logorando la tua e la nostra azione di governo. Condivido, infatti, in larga parte le considerazioni di Prodi, soprattutto, quando individua in alcune forze politiche la responsabilità di aver minato l’azione dell’esecutivo, con dichiarazioni ed atteggiamenti istituzionalmente opinabili. Quanto a me, ricordo di essere stato oggetto, sin dal mio insediamento, di una campagna di delegittimazione portata sistematicamente avanti da una parte della coalizione, e assecondata da quegli stessi organi “padronali” dell’informazione, acerrimi nemici del professore bolognese, che strumentalizzando inchieste giudiziarie, rilevatesi poi prive di ogni fondamento, hanno decretato la mia panchina politica.
Nelle circostanze in cui è maturato il mio accerchiato e sono stato costretto ad alzare bandiera bianca, ho dovuto registrare un’avara solidarietà umana e scarse solidarietà politiche, proprio da coloro che hanno lavorato per la fine della tua esperienza di governo. Nei tuoi riguardi, caro Romano sono sempre stato leale e ti conferma anche oggi la mia piena stima.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

"Caro Romano, non sono io ad averti tradito, ma chi ha lavorato per mandarti a casa logorando la tua e la nostra azione di governo."

Che strano. Io leggendo il risultato della votazione di fiducia al governo Prodi, vedo il voto contrario di Mastella e soci (tranne un "pentito").

Non ti preoccupare, saremo qui a ricordarlo ogni volta che cercherai di ripetere boiate del genere.

Anonimo ha detto...

Ha Ha.
Buona questa....

Rezik

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