mercoledì 5 dicembre 2007

Non sono certo sparito

Non sono sparito nè mi sono stancato del blog. E non sono certamente preoccupato di misurarmi con gli insulti e le critiche. Ma nell'ultimo mese ho avuto poco tempo libero a disposizione, e dal momento che la fase politica è da alcune settimane molto difficile, ho dovuto lasciare questa attività di lettura e scrittura per dedicarmi al mio lavoro. Ho letto che alcuni di voi lo capiscono e altri un po' meno. Come se passare qui sia per me un dovere. Talvolta ho aperto il blog solo per leggere. Altre volte mi sono limitato a cancellare le ingiurie. Altre ancora ho preso atto di alcune lettere private che arrivano anche qui. Ora siamo al momento politico cruciale: la verifica di governo e le decisioni da assumere in materia di riforme, a partire da quella elettorale. Veltroni e Berlusconi non mi convincono affatto. E trovo che Prodi stia facendo i passi giusti per cercare di portare chiarezza nella confusione che si è creata. Vedremo.

sabato 17 novembre 2007

Il dovere della Finanziaria

Dovete scusarmi ma in questi ultimi giorni mi sono dedicato tutto alla politica. E non mi sono neanche sentito troppo bene fisicamente. Ora che la legge finanziaria è stata approvata, posso tornare a vivere con più calma, si fa per dire, le mie giornate. Come sapete non sono stato sempre convinto della bontà delle misure scelte all'interno della legge da parte dl governo. E ho cercato per quanto possibile di convincere gli altri partiti delle mie ragioni. Ma essere nella maggioranza, farne parte, condividere una posizione e uno schieramento, impone anche il rispetto delle decisioni finali. Da dieci anni oramai sono nel centrosinistra e mi comporto con lealtà in ogni occasione. La finanziaria poi è una legge che impone, a chi crede nello Stato e nelle Istituzioni, un senso di responsabilità alto. Oltre ad essere un dovere di un politico la sua approvazione, è un atto di lealtà e correttezza nei confronti della società. Ora il percorso della maggioranza di governo riprende. Alcune cose che ci attendono esigeranno cambiamenti. Altre, come la riforma della legge elettorale, dovranno essere proprio discusse con attenzione estrema. Piccoli partiti, come l'Udeur, non possono in questa fase abbassare la guardia.

domenica 28 ottobre 2007

La solidarietà al Campanile

E' stata una settimana durissima per tutti. Anche per i giornalisti de "Il Campanile", il giornale del partito. A loro voglio esprimere qui tutta la mia personale solidarietà come ho sempre fatto decine di volte in analoghe circostanze per giornalisti di altri quotidiani. E cosi dal momento che gli attestati di solidarietà ai giornalisti del Campanile sono stati molto pochi mi verrebbe di farlo anche a nome della Federazione nazionale della stampa, anche se non ho nessun titolo. Solitamente rapida nello stare al fianco dei colleghi questa volta la FNSI è mancata. Probabilmente troppo impegnata in questa sua vigilia congressuale per ricordarsi che non esistono quotidiani di serie A e di serie B e che tutti i giornalisti sono uguali.

venerdì 12 ottobre 2007

Tremila amici e una legge popolare

Sono soddisfatto. Volto pagina. Tremila amici sono arrivati da tutt'Italia per ragionare insieme a me di politica, di uno scatto da compiere, di un progetto di centro da portare avanti a testa alta, e, non ultimo , per manifestarmi solidarietà in un momento che, sia pur dietro le spalle, è stato molto difficile. Anche Pezzotta ha voluto essere presente. Ora guardo avanti. Alla legge popolare per la quale proveremo a raccogliere firme ovunque. Per chiedere che si inserisca nuovamente il diritto a esprimere le preferenze nella scheda elettorale.

giovedì 4 ottobre 2007

Come se io sia l'emblema...tabulati e Gozzini

Ho chiesto di sapere, nel post precedente, i vostri pensieri sulla legge Gozzini e sono pronto a discuterne insieme a voi. Aggiungo che mi piacerebbe anche conoscere le vostre impressioni sull'acquisizione di tabulati telefonici, sul diritto alla privacy e sull'esistenza di una sorta di Grande Fratello che ci spia fin dentro i cellulari.
Detto questo vorrei anche scusarmi con i puristi della lingua italiana per aver scritto "Come se io sia l'emblema del Male" al posto di "Come se io fossi", spiegando che per come era stata costruita la frase, e cioè come in una conversazione diretta, la cosa non mi sembrava così grave. In fondo il blog con i suoi post e i suoi commenti è paragonabile al linguaggio parlato. E certe libertà parlando mi sembra siano consentite. Non sto certo scrivendo un romanzo qui sopra. Mi fa piacere comunque che dagli insulti alcuni di voi siano passati alla critica letteraria e, da buon beneventano, dico: vuoi vedere che con il mio blog riesco a diventare anche oggetto del premio Strega?

mercoledì 3 ottobre 2007

Legge Gozzini

L'ex br condannato all'ergastolo ma in semilibertà, sulle pagine dei giornali per fatti di cronaca, mi ripropone riflessioni sulla legge Gozzini. Io ho in proposito una mia idea ma certo se la dico vengo fatto a fette. E quindi la tengo per me. Almeno per il momento. Ma vorrei sentire anche da voi se pensate vada rivista o se avete in proposito idee e commenti.

lunedì 1 ottobre 2007

Tutto tranne che l'italiano

Dice il giornalista Andrea Bonanni su Repubblica che è sbagliato l'aver chiesto, come ho fatto io, che i ministri italiani chiamati all'estero per una riunione importante siano messi in condizione di parlare in italiano e di ottenere una simultanea italiana degli interventi e delle conversazioni. Ma che figura! Ma che vergogna! Gente che non parla le lingue non dovrebbe rappresentarci fuori dall'Italia! E allora replico: capisco e parlo il francese. Ma non è questo il punto. Io ho fatto solo rispettare una direttiva del nostro consiglio dei ministri del 2006 in cui abbiamo chiesto che vengano "evitate gerarchie linguistiche", e di conseguenza culturali. Ho in pratica difeso l'Italia e la decisione, che abbiamo assunto insieme alla Spagna, di portare avanti un'azione di contrasto contro la prassi in vigore all'estero. Ho solo chiesto il rispetto della nostra lingua e della nostra cultura. Ma, evidentemente, fatto da me non va bene neanche questo. I tedeschi - dice Bonanni - sono riusciti a imporre la loro lingua. Gli italiani e gli spagnoli - rispondo - ci stanno provando.

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